Prelievo bancomat: multe e controlli fiscali se non si seguono le regole

Prelievo bancomat, cosa dice la legge e in quali casi si può incorrere in sanzioni. Attenzione anche ai versamenti

Prelievo bancomat
AnsaFoto

La lotta all’evasione fiscale prosegue senza sosta. La circolazione dei soldi in contanti è ancora alta nel nostro paese. Nulla di irregolare, i pagamenti (entro la soglia di 2mila euro) possono avvenire in liquidi, ma c‘è comunque una stretta.

Dal Cashback alla Lotteria degli Scontrini: gli ultimi governi hanno messo in campo varie misure per incentivare a usare la moneta elettronica ma soprattutto la seconda misura non è mai decollata del tutto (sono infatti allo studio delle modifiche). Il contante favorisce l’evasione fiscale e il riciclaggio. Per questo motivo si vuole attuare una stretta sull’uso del denaro liquido.

Dal 30 giugno per i commercianti che rifiutano di ricevere pagamenti con il Pos ci sarà una doppia sanzione: innanzitutto dovranno pagare 30 euro, poi una multa pari al 4% dell’importo del pagamento rifiutato.

Prelievo bancomat, quali sono i limiti

Ora è sui conti correnti e sulle carte di credito che si sarà un maggiore controllo. Prelevare o versare soldi sono abitudini ordinarie, ma in alcuni casi possono far scattare degli allarmi. Premesso che non c’è un limite di legge per il contante che si può prendere dal proprio conto, ogni banca stabilisce una regola di limite massimo al giorno o mensile.

Prendere liquidi con una certa frequenza o in grosse quantità, significa che buona parte delle banconote sarà immessa nel mercato e a differenza dei pagamenti con la carta, non sempre quei soldi si possono seguire. Dunque c’è l’ipotesi che vengano usati per il nero, eludendo il Fisco.

Anche se si versa sul conto una cifra alta può sorgere qualche dubbio, soprattutto se lo stipendio medio del titolare del conto non è alto. Quando si prevela molto, l’addetto della banca di solito chiede per quale motivo si effettua questo tipo di operazione. L’istututo può anche decidere di fare una segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria, l’Uif.

Insomma, i soldi contanti si possono usare liberamente, purché chi li riceve emetta regolare fattura. La multa scatta quando si paga oltre 2mila euro che, comunque, si possono ritirare dal conto, anche di più, basta non spenderli insieme.

Impostazioni privacy