È un imbroglio bello e buono che, però, i carabinieri sono riusciti a fermare. Attenzione, però, se doveste trovarvi in tale situazione.
I raggiri sono quasi, purtroppo, all’ordine del giorno, poiché i malviventi riescono sempre a, come si suol dire, inventarne una più del diavolo.
Ecco che, allora, per forza di cose, bisogna essere assolutamente sospettosi di ciò che viene proposto da degli sconosciuti. Sembrerebbe un concetto lapalissiano, ma, a dire la verità, c’è ancora chi casca nel tranello.
Al giorno d’oggi, peraltro, le truffe si registrano anche online, dato che, nel mondo variegato di internet, benché sia bello e comodo, può succedere di tutto. Fatto sta che, stavolta, vorremmo soffermarci su di un inganno effettuato precipuamente offline.
Eh sì, perché, anche nell’era del Web, in effetti, ne capitano di tutti i colori ancora persino per strada. Ribadendo che, come ci insegnano fin da bambini, fidarsi è bene e non fidarsi è meglio, allora cerchiamo di capire qual è il nuovo imbroglio di cui diffidare.
Ebbene sì, si tratta della cosiddetta truffa dell’anello d’oro, poiché è proprio questo cerchio dorato che trae in inganno molte persone. E, a onor del vero, però, è proprio un’esca che attira gli allocchi.
A dirla tutta, sono stati proprio i carabinieri della stazione di Roma Nomentana a scoprire i farabutti che combinavano tale imbroglio. Nella fattispecie, quindi, al momento, sono stati fermati un paio di uomini di origine rumena tra i trenta e i cinquant’anni.
Sembrerebbe, quindi, che i malintenzionati, vicino a una fermata dell’autobus della Capitale abbiano volutamente fatto cadere per terra un anello, facendo credere a un anziano che fosse veramente composto d’oro.
A quel punto, i rumeni in questione, prima che la vittima salisse sul mezzo pubblico, hanno cercato di bloccarla, affermando di volere ben 50 euro per quel pezzo consegnato.
Il raggiro da 50 euro
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Il sessantenne, forse più per timore che gli facessero del male, gli ha quindi consegnato la banconota per quella che, in seguito, è stata ritenuta niente altro che una patacca.
Le Forze dell’ordine, infatti, in seguito, hanno appurato che quell’anello non era assolutamente prezioso, bensì soltanto un oggetto di scarso valore.
Da quello che sembra, peraltro, pare che quegli imbroglioni avessero le tasche piene di quegli anelli, forse, per l’appunto, con lo scopo di guadagnare illegalmente altri soldi.