Cosa si rischia inviando bonifici senza casuale

Bonifici senza casuale, si corre qualche rischio se si effettua l’operazione di transazione senza specificare il motivo?

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Ormai tutti stiamo acquisendo maggiore familiarità con gli strumenti di pagamento digitale. Man mano le carte e i conti corrente stanno prendendo sempre più spazio a discapito dei soldi in contanti. Lo dicono le statistiche anche se rispetto agli altri paesi su questo punto siamo ancora indietro.

All’estero da anni sono abituati a pagare in modo digitale. Noi lo stiamo facendo da meno tempo anche grazie ad alcune leggi. Pensiamo alle misure che hanno incentivato a fare così come il Cashback (poi abolito) o la Lotteria degli Scontrini, due strumenti sui quali agirà il nuovo governo. Oppure alla legge che impone il tetto di pagamento a 2.000 euro. Sarà così ancora per poco tempo perché dal 1 gennaio 2023 scenderà a 1.000 euro.

Avendo più familiarità con gli strumenti di pagamento elettronica, abbiamo imparato a conoscere anche delle parole. Sappiamo che per fare un bonifico abbiamo bisogno di alcuni elementi essenziali. Il nome e il cognome del beneficiario, l’Iban e la causale. Soffermiamoci ora su questo ultimo elemento.

Bonifici senza casuale, sono possibili?

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È indispensabile? Sappiamo a cosa serve, ossia a “giustificare” il passaggio di soldi. Spiega appunto la causa per cui si inviano. Ad esempio in una campagna di raccolta fondi viene detto cosa inserire nella causale. Ciò avviene perché non esiste una legge che dice cosa bisogna scrivere, è un punto “libero”. Ogni bonifico dunque ha una causale a sé e in effetti non c’è neanche una legge che la rende obbligatoria.

La causale, infatti serve a ricostruire la ragione del bonifico anche dopo un bel po’ di tempo. La legge non impone che debba essere messa ma è opportuno inserirla in caso di controlli.

Sarà quella la prima voce che l’Agenzia delle Entrate andrà a verificare anche a distanza di tempo. Chiariamo però che non è un vincolo per il Fisco. Se ad esempio a un controllo c’è scritto che quei soldi sono stati trasferiti perché si tratta di una donazione, non significa che l’Agenzia non effettuerà altri controlli, credendo subito che si tratti di ciò.

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