Boom delle pensioni nei prossimi anni: gli italiani brindano

Pensioni, buone notizie per chi lascerà il lavoro a partire dal mese prossimo: indennità più alte. Cosa cambierà e perché

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Modificati i coefficienti di trasformazione del montante contributivo. In pratica, chi nei prossimi due anni chi lascerà il lavoro per andare in pensione (con le attuali condizioni), avrà un’indennità più grande rispetto a chi è andato in pensione nel biennio 2021-2022.

Il Sole 24 Ore spiega che sono proprio i coefficienti a stabilire qual è la quota contributiva della pensione. Essa parte dal 1996 per i lavoratori che hanno cominciato a versare i contributi dal 1996 oppure nel 1995 e aveva meno 18 anni di contribuzione.

Il sistema è stato modificato dal 2019 quando i valori sono stati aggiornati ogni due anni. La modifica avviene in base alla speranza di vita di chi ha almeno 65 anni.

Ma come avviene l’aggiornamento? Si effettua il compiuto bilanciando montante contributivo accumulato e vita residua stimata. Siccome quest’ultimo fattore si è allungato, di solito i coefficienti hanno una modifica al ribasso.

Pensioni, cosa cambia nel prossimo biennio

Detto in altri termini, più a lungo si vive e più contenuto farà l’assegno della pensione che sarà più lunga nel tempo. Tuttavia i coefficienti nel biennio 2023-2024 saranno più ali.

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Il motivo è “interamente da attribuire all’aumento della mortalità e dunque alla riduzione della speranza di vita”, spiega il Ministero del Lavoro con l’avvallo dei dati Istat.

Nella fascia di età tra i 57 e i 71 anni i coefficienti sono favorevoli rispetto ai precedenti tra il 2,01 e il 2,92%.
Il Sole prende ad esempio due cittadini di 67 anni con lo stesso montante contributivo di 150mila euro. Uno che va in pensione nel 2022 gli risulterà una quota contributiva di circa 643,27 euro lordi per 13 mensilità; a un altro, invece, in pensione nel 2023, gli risulterà un importo pari a 660,35 euro.

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A proposito di pensione, si continua a discutere dei provvedimenti in merito da inserire nella manovra finanziaria. Nella maggioranza Forza Italia propone l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro ma non è molto convinta la Lega per i costi della misura.

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