Mobili: il bonus si dimezza nel 2023

Bonus mobili, nel 2023 le detrazioni saranno modificate ma sarà possibile sfruttarlo fino al 2024: in cosa consiste

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Tra i tantissimi bonus pensati sia dal governo di Giuseppe Conte che da quello di Mario Draghi c’è anche l’agevolazione per l’acquisto di mobili. Tra pochi giorni scade il tetto di 10mila euro previsto entro il 31 dicembre prossimo. Il bonus è però riconfermato per il 2023 e l’anno successivo ancora, ma la somma è dimezzata. Vediamo nel dettaglio cosa si può fare.

Infatti la detrazione Irpef, fino alla fine di quest’anno, è pari al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 10mila euro. Sia per il 2023 sia per il 2024 il massimale scende a 5.000 euro. Compresi nella spesa il trasporto e montaggio con ripartizioni in dieci quote annuali di importo uguale.

La legge è entrata in vigore per la prima volta nel 2021 (dunque previsto dalla Legge di Bilancio 2020 del governo a guida Cinquestelle, misura pensata per il rilancio dell’economia di settore dopo il primo anno di pandemia)  l’importo massimo di spesa era 16.000 euro.

Bonus mobili: come funziona per i prossimi due anni

Riconfermato dalla Legge di Bilancio 2022, il fine del bonus è acquistare mobili elettrodomestici a basso consumo energetico ed è legato ai lavori di ristrutturazione deli immobili (per i quali si possono sfruttare altri bonus).

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Per fare un esempio, è valido per l’acquisto di mobili o elettrodomestici dotati di alta efficienza energetica. Nel caso di forni, dotati di una classe energetica non inferiore alla A, dunque A+, A++ e A+++. Per le lavatrici, le lavastoviglie o la lavasciuga, una classe non inferiore alla E.

Per frigoriferi e congelatori, la classe energetica non deve essere inferiore alla F. Si può sfruttare il bonus in merito a agli acquisti solo se l’immobile è stato oggetto di ristrutturazione edilizia. Se vengono realizzati lavoro su diverse unità abitative, ogni volta sarà possibile usufruire del bonus.

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Per poterne usufruire è necessario che il pagamento avvenga in modalità tracciabile, con bonifico, carta di credito o di debito, per poter provare l’avvenuto pagamento. Altre modalità non sono accettate.

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