Entro il 28 febbraio i titolari di Partite Iva a regime forfettario possono presentare domanda per richiedere una riduzione dei contributi: come fare?
I contribuenti titolari di Partiva Iva a regime forfettario potranno chiedere entro il 28 febbraio una riduzione dei contributi Inps. Si tratta di uno sconto del 35% per cui dovrà essere avanzata specifica domanda. A spiegare la procedura lo stesso Istituto di previdenza.
Partite Iva a regime forfettario, come chiedere lo sconto del 35% sui contributi
Attraverso la circolare n.22 dell’8 febbraio l’Inps ha reso nota la procedura che i titolari di Partita Iva a regime forfettario dovranno seguire se vorranno ottenere lo sconto del 35% dei contributi. L’Istituto ha inoltre indicato la data ultima di scadenza per presentare la domanda, ossia il 28 febbraio.
Specificato anche che coloro i quali hanno già inoltrato l’istanza lo scorso anno non dovranno effettuare una nuova richiesta. Ma a chi spetta questa riduzione?
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I soggetti beneficiari sono artigiani e commercianti e le voci fiscali prese in considerazioni saranno sia i contributi fissi che quelli variabili. Coloro i quali hanno aperto attività nel 2021 e nel 2022 dovranno avanzare domanda (sempre non oltre il 28 febbraio) con una importante specifica riguardante questi ultimi ossia che l’istanza va inoltrata tempestivamente rispetto alla ricezione del provvedimento di iscrizione alla Camera di Commercio territorialmente competente.
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Quali sono i requisiti? Ad individuarli è stata la Legge di Stabilità del 2015. Oltre al regime forfettario, è necessario che l’istante sia titolare di Impresa, che sia iscritto alla gestione separata. Esclusi coloro i quali sono obbligati all’iscrizione presso una cassa professionale e che hanno l’obbligo di iscrizione alla gestione separata ma sono senza cassa.
Come presentare materialmente la domanda? Chiunque possedesse i requisiti dovrà accedere al “Cassetto Previdenziale Artigiani e Commercianti” dell’Inps. Basterà poi compilare il modulo presente nella sezione dell’area riservata.
Si tratta, quindi, di un’agevolazione che di certo rappresenta uno sgravio consistente per le Imprese le quali da due anni a questa parte stanno cercando di far fronte alla pandemia. Le chiusure sono state quasi sempre accompagnate da ristori, ma il sistema di tassazione è rimasto invariato con non pochi danni per le loro finanze.
