Ftalati nel cibo, attenti a cosa fate mangiare ai vostri bambini

La presenza di ftalati nel cibo è purtroppo una triste consuetudine in certi ambiti di produzione industriale e di serie di alimenti. E questo è un pericolo importante specialmente per i nostri figli.

Una tipica portata da fast food
Una tipica portata da fast food (Pixabay)

È allarme ftalati nel cibo. La cosa in realtà era nota da anni, con l’impiego di queste sostanze utilizzato per creare i confezionamenti e gli involucri per cibi di produzione industriale di vario tipo. Le stesse vengono estratte dal petrolio e sono in tutto e per tutto degli agenti chimici.

Anche in altri ambiti è possibile imbattersi nell’utilizzo di ftalati nel cibo, ma si tratta di un qualcosa che può avere ripercussioni anche gravi sulla salute delle persone. Sempre nel novero delle produzioni nell’industria degli alimenti, si riscontrano contaminazioni anche in carne, latte, grassi vegetali…

Oltre ad essere potenzialmente cancerogeni, gli ftalati nel cibo possono incorrere pure nella formazione di condizioni e patologie come l’obesità ed il diabete, o disturbi del metabolismo e molto altro.

Alcuni studi hanno dimostrato dei collegamenti tra l’assunzione di alimenti inquinati da ftalati ed un aumento di possibilità nel contrarre disturbi cognitivi, motori ed a livello neurologico.

Ftalati nel cibo, lo studio che fa da conferma

Cheeseburger e patatine fritte
Cheeseburger e patatine fritte (Pixabay)

L’industria degli alimenti è toccata da questa problematica più nel dettaglio per quanto riguarda i confezionamenti. Sia per i prodotti esposti nei supermercati e nei negozi preposti che per gli imballaggi da asporto.

E questa cosa riguarda anche i fast food, come confermato da una apposita ricerca. Per motivi di lavoro o per altro, alcuni individui mangiano spesso fuori casa, prediligendo luoghi simili. E delle analisi sulle urine di quasi 9mila persone, nel corso di uno studio realizzato nel 2016, aveva portato all’emergere di una tendenza alquanto marcata.

Coloro che, nelle 24 ore precedenti, aveva pranzato o cenato in un fast food od aveva comunque mangiato del cibo spazzatura, presentava una quantità percentuale di ftalati di ben il 35% superiore alla media. In questo caso era avvenuta una migrazione dalle confezioni al suddetto cibo spazzatura.

I bambini sono i soggetti più esposti

La cosa ha colpito di riflesso l’immagine di alcuni dei più grossi soggetti del settore della ristorazione veloce. Nei fast food è molto più frequente incappare in questo rischio. Inoltre sono presenti, negli alimenti serviti in questi posti, anche altri elementi chimici impiegati per conferire al cibo un aspetto che possa essere il più invitante possibile.

Tutto questo mette a rischio in particolar modo la salute dei bambini e dei giovanissimi, che rappresentano la fetta di clienti più elevata dei fast food. I rischi aumentano per via del sistema immunitario non forte quanto quello di un adulto in piena salute.

Come si contrasta questo potenzialmente pericoloso trend? Con l’assunzione di una dieta sana ed equilibrata, che deve iniziare sin da quando si è piccoli. I bambini devono essere abituati a mangiare frutta e verdura fresche di stagione e ad assaggiare il cibo spazzatura solamente come eccezione.

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