Bonus spesa, l’atteso ritorno: quanto valgono adesso

Bonus spesa per aiutate milioni di famiglia in grande difficoltà economica. Come fare per presentare la domanda

bonus Spesa
AnsaFoto

Il tema lavoro in Italia è molto delicato. Si intreccia con il Reddito di cittadinanza, croce e delizia. Amato e odiato, ha certamente aiutato molto famiglie in grande difficoltà ma allo stesso tempo ha dato modo a tanti furbetti di fregare lo Stato e dunque la collettività.

In queste settimane è al centro del dibattito con gli imprenditori che accusano la misura di sfavorire il lavoro. Non trovano personale, dicono, perché preferiscono restare a casa a precepire il Reddito. Vero è anche che molti lavoratori sono stanchi di contratti (nel migliore dei casi) part time ma con un impiego reale full time, con pochi diritti e molti doveri.

La questione lavoro si intreccia anche con l’inflazione. A giugno ha raggiunto l’8%, dice l’Istat, e la situazione sembra destina a peggiorare arrivando a doppia cifra entro la fine del 2022..

Per tale motivo gli interventi del governo a favore dei lavoratori e delle famiglie povere si rivelano sempre più importanti.

Bonus spesa, chi può averlo

LE NOTIZIE IMPORTANTI DA NON PERDERE OGGI:

Negli ultimi mesi si è parlato tanto del bonus 200 euro, erogato a luglio a per pensionati e lavoratori pubblici e privati con meno di 35mila euro all’anno. Ad ottobre toccherà ad altre categorie.

La Stampa nei giorni scorsi ha dato la notizia che l’esecutivo è al lavoro per un piano che prevede l’aumento dei salari in busta paga e delle indennità dei pensionati. La Legge di bilancio quest’anno ha allargato la platea dei beneficiari del bonus sociale, lo sconto automatico sulle bollette di luce e gas. Per ottenerlo bisognava avere un Isee di poco superiore agli 8mila euro, ora è previsto anche per chi arriva a 12mila.

Ma esiste anche il bonus spesa che viene erogato dal Comune di residenza. La cifra non è la stessa ovunque. Lo Stato finanzia l’iniziativa, poi i Comuni, in base a vari fattori tra cui il numero degli abitanti, eroga il servizio, utile per comprare i beni di prima necessità.

Non è mai al di sotto dei 600 euro e in alcuni casi tocca quota 800. Ogni comune fissa i requisiti, sia la cifra massima dell’Isee sia il valore concreto del buono.

Secondo alcuni bandi, in base a un determinato Isee spetta un tipo di buono, diverso da un’Indicatore che ha valore differente. Per sapere se sono ancora attivi bandi presso il proprio Comune di residenza e come fare per otternerlo, bisogna controllare sul sito istituzionale o chiedere informazioni al’Uffciio Servizi Sociali.

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