Whatsapp, i malware che danneggiano lo smartphone con queste versioni

L’utilizzo di Whatsapp potrebbe avere delle conseguenze molto gravi in determinate situazioni. Quali sono le fonti di grosso rischio.

Rappresentazione di uno smartphone e di Whatsapp
Rappresentazione di uno smartphone e di Whatsapp (Freepik)

Whatsapp ha, da molto tempo, una serie di versioni modificate in grado in teoria di offrire delle funzioni in più. E questo dovrebbe migliorare l’esperienza degli utenti, i quali possono scoprire delle nuove possibilità quando si tratta di inviare e di ricevere dei messaggi e dei contenuti di diverso tipo dai contatti presenti in rubrica.

Tutto bello, se non fosse che queste versioni alternative di Whatsapp nascondo il più delle volte delle vere e proprie trappole che già hanno fatto tantissime vittime. E questa cosa avviene con preoccupante sistematicità in tutto il mondo.

Il bacino di utenza di Whatsapp è difatti enorme. La app sviluppata dagli ingegneri di Menlo Park e che è parte integrante della galassia Meta assieme a Facebook ed Instagram, è impiegata quotidianamente da milioni e milioni di persone, tanto per lavoro quanto per svago.

Whatsapp, le versioni alternative sono un ricettacolo di malware

In diversi si lasciano conquistare dalla possibilità di potere impiegare un Whatsapp “sotto steroidi”, come la versione nota come GbWhatsapp. Sia questa che altre permettono di potere sfruttare delle situazioni del tutto inedite per la versione “vanilla” (ovvero standard, n.d.r.) di Whatsapp.

Tra queste si segnala quella di potere inviare cento immagini per volta, contro il limite massimo di venti attualmente presente nel WA originario. Inoltre anche la loro risoluzione risulta migliorata.

Il problema è che tutte quante queste versioni parallele e non ufficiali contengono spesse volte dei malware. E le conseguenze le potete facilmente dedurre. Aprire un software infetto può portare a dei danni anche irreparabili allo smartphone colpito. E come se non bastasse, il più delle volte questi programmi dannosi agiscono di nascosto.

Non dovremmo mai scaricare app da negozi non ufficiali

Schermata di avvio della app
Schermata di avvio della app (Pixabay)

Potrebbe passare del tempo prima di capire che il nostro telefonino sia stato effettivamente colpito dagli hacker. Lo scopo di quest’ultimi è quello di carpire i nostri dati sensibili, tra i quali le coordinate bancarie.

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E con i malware appositamente studiati e nascosti in applicazioni all’apparenza innocue o capaci di attirare la nostra attenzione, il rischio che questo avvenga aumenta. Inoltre questi software nocivi possono prendere il controllo della fotocamera, del microfono o del telefono stesso. E causare anche blocchi e rallentamenti per qualunque operazione compiuta.

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Le app di terze parti si installano da negozi alternativi al Play Store di Android od all’Apple Store, oppure possono essere installate dopo averle scaricate da pc e collegato il cellulare allo stesso. Ma il rischio di incappare in programmi estremamente pericolosi è molto alto, per cui sempre meglio evitare.

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